Storie di ragazzi di periferia
Nel palazzone degradato di Corviale si trova “il Serpentone”, un fabbricato di cemento che ospita circa 6000 persone, alla cui ombra è nato un progetto per tirar via dalla strada i ragazzi del quartiere.
Il progetto si chiama “Calciosociale” ed è finanziato da fondazione Laureus Italia Onlus, che si impegna a sostenere i minori in condizioni di forte deprivazione economica e sociale nelle periferie di Milano, Napoli e Roma dal 2005, coinvolgendo fino a oggi 5mila bambini.
“A Corviale seguiamo adolescenti e preadolescenti con famiglie problematiche – spiega Gabriele Manca, psicologo e tutor del progetto – imparano il rispetto delle regole e del prossimo, in un quartiere dove la dispersione scolastica è diffusissima: qui si abbandona anche alle elementari”. “Il rischio è uscire da sistema educativo, quindi l’esclusione sociale – sottolinea Massimo Vallati, presidente di Calciosociale – con tutte le conseguenze che questo comporta. Spesso questi ragazzi hanno solo bisogno di essere ascoltati. Devono imparare a pensare che il degrado non è la normalita”. “Se non ci fosse questo campo finirebbero a spacciare e a delinquere – aggiunge Fabio, De Luca, l’allenatore – sono ragazzini impulsivi, credono poco in se stessi, devono capire come gestire la rabbia. Li aiutiamo a fare questo, diamo la possibilità di vedere la vita da un’altra prospettiva”.

Il motto è “Vince solo chi custodisce”, chi aiuta il compagno a fare un gol, un assist, chi lo aiuta a prender fiducia in se stesso.
Nel quartiere ci sono molti giovani che vivono in contesti familiari problematici con gravi problemi economici e con un rischio di abbandono scolastico molto alto. Grazie al progetto Calciosociale questi ragazzi imparano il rispetto delle regole e del prossimo.
“Se non ci fosse questo campo finirebbero a spacciare e a delinquere – aggiunge Fabio, De Luca, l’allenatore – sono ragazzini impulsivi, credono poco in se stessi, devono capire come gestire la rabbia. Li aiutiamo a fare questo, diamo la possibilità di vedere la vita da un’altra prospettiva”.
Calciosociale è una nuova tipologia di calcio: aperta a tutti e basata su regole volutamente reinterpretate e fuori dalla logica comune e dallo straordinario impatto sociale. L’obiettivo è creare un modello di società più giusto e coeso trasformando i campi di calcio in palestre di vita dove l’integrazione avviene quando le persone disagiate entrano a diretto contatto con persone normodotate.
Questa è la grande novità del Calciosociale oggetto di studio e analisi da parte diimportanti operatori del settore sanitario.
- Ad arbitrare sono i capitani;
- un giocatore non può segnare più di tre gol a partita;
- le squadre sono miste.
Sono solo alcune delle regole speciali del torneo e il miracolo è che funziona: per chi lo pratica, il Calciosociale non è solo un modello di gioco, ma diventa uno stile di vita improntato ai valori dell’accoglienza, della giustizia e dell’amore per se stessi e per l’altro, che viene visto come “dono”.
Qui i ragazzi imparano che il degrado non è normalità.
Fonte Repubblica; Calciosociale